Mettiamoci il Becco

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IL BECCO DEGLI UCCELLI - ANOMALIE E PATOLOGIE PIU' FREQUENTI



Il becco è una struttura anatomica tipica degli uccelli e di alcuni rettili, come le tartarughe. È una robusta struttura cornea che riveste le ossa della porzione mascellare e mandibolare. Può variare per forma e dimensione da specie a specie e, benché si logori con l’uso, cresce durante tutta la vita dell’animale.

La superficie esterna del becco, chiamata “ranfoteca”, è ricoperta da uno strato di cheratina, lo stesso materiale duro di cui sono fatti i nostri capelli e le nostre unghie.
La ranfoteca cresce in continuazione e può avere colori differenti in base alla specie, all’età e al periodo riproduttivo.

Tra la superficie esterna e l'osso interno si trova uno strato contenente terminazioni nervose e vasi sanguigni, per questo motivo se un uccello si ferisce il becco può provare molto dolore.

La parte inferiore del becco è detta “gnatoteca” (mandibola), mentre la parte superiore  “rinoteca” (mascella). Queste due strutture sono costituite da tessuto osseo robusto ma anche poroso per garantire la leggerezza necessaria al volo.

Oltre alla funzione più intuitiva, ossia la prensione dell’alimento, il becco negli uccelli serve a moltissime altre attività, quali la pulizia del piumaggio, la manipolazione di oggetti, la caccia, la difesa, l’esplorazione dell’ambiente circostante, il corteggiamento del partner, la costruzione del nido e l’alimentazione dei piccoli.

Tuttavia, a differenza dei denti dei mammiferi, il becco negli uccelli non è utilizzato per masticare.

Nei canarini, ad esempio, il becco serve per sbucciare i semi, che si possono ingoiare solo dopo aver eliminato la buccia.

Il pappagallo può rompere una noce con il suo forte becco e successivamente, aiutandosi con la zampa e la lingua, può mangiarne la parte interna. Invece, possiamo paragonare il becco dei rapaci ad un coltello che serve a strappare piume e pezzi di carne in modo tale da ingoiare porzioni di cibo di dimensioni ridotte.

Le principali anomalie del becco e le loro cause sono di seguito elencate:

  • Malformazione: questa problematica può essere di natura congenita, con deviazione laterale della mascella e prognatismo mandibolare, in questo caso la porzione inferiore del becco può crescere verso l’alto impedendo al pappagallo di alimentarsi. La forma acquisita si presenta con deviazione, deformità della mandibola o della mascella e morbidezza del becco dovuta a malnutrizione. Se la deviazione interessa soggetti giovani è possibile provare a correggerla effettuando con le dita, più volte al giorno e per alcuni minuti, delle pressioni opposte alla deviazione. In uccelli con lesioni gravi oppure in animali adulti in cui si è completata l’ossificazione, si dovrà correggere la malformazione con un intervento chirurgico. In alcuni casi è possibile utilizzare delle resine acriliche, in altri si dovrà prevedere l’inserimento di impianti.
  • Iperestensione della mascella: questa condizione clinica è frequente nei pappagalli Ara. La mascella è iperestesa e il becco non si riesce a chiudere completamente a causa di un trauma che provoca lo spostamento permanente della mascella.
  • Crescita eccessiva della mascella: è associata a malattie epatiche croniche e ad alterazioni dello strato cellulare di crescita del becco.
  • Infezioni micotiche e batteriche causate da Aspergillus, Candida Mycobacterium, Cryptococcus, Pseudomonas e altri batteri. In questo caso si consiglia di effettuare degli esami citologici, batteriologici e micologici per determinare la causa del problema e impostare la terapia più corretta. In alcuni casi sarà necessario sottoporre il pappagallo ad intervento chirurgico per limare e correggere la deviazione del becco.
  • Infezioni virali causate dal virus della PBFD (malattia del becco e delle penne) nei pappagalli, il polyomavirus nei canarini, cardellini e altri uccelli appartenenti alla famiglia dei fringillidi e l’avipoxvirus in molte specie.
  • Le neoplasie possono interessare anche il becco e per la diagnosi è necessario effettuare una biopsia. I tumori più frequenti sono il fibrosarcoma, il carcinoma a cellule squamose, il liposarcoma e il cheratoacantoma.
  • Rogna del becco: l’acaro Cnemidocoptes pilae è la causa della formazione di croste e della crescita esuberante del becco soprattutto in pappagallini ondulati. È una malattia contagiosa che può colpire soprattutto i soggetti più deboli. La superficie del becco si presenta ispessita, rugosa e traforata per la presenza di forellini dovuti alle erosioni causate dal passaggio del parassita. Nelle forme più gravi possono essere coinvolti anche le palpebre, la pelle attorno al becco e le zampe. Gli animali non hanno prurito. La diagnosi si effettua attraverso l’esame microscopico dai raschiati del becco e della pelle.
  • Traumi del becco possono essere causati da cadute, urti violenti contro porte, finestre e specchi, ferite provocate da altri animali da compagnia oppure lesioni da aggressione da parte del compagno. Quest’ultimo caso è frequente nei Cacatua, alcuni esemplari di questa specie, infatti, possono diventare aggressivi soprattutto durante la riproduzione.

Nel caso in cui vediate qualunque anomalia del becco il consiglio è di rivolgervi con tempestività al vostro veterinario di fiducia.



“DVM, GPCert medicina e chirurgia degli animali esotici, Responsabile settore Animali non Convenzionali Mylav La Vallonea”
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