Gli occhi del mio cane e del mio gatto hanno una eccessiva lacrimazione (epifora): posso fare qualche cosa?

Gli occhi del mio cane e del mio gatto hanno una eccessiva lacrimazione (epifora): posso fare qualche cosa?

Il cane o il gatto possono avere una eccessiva lacrimazione degli occhi, che rappresenta un fastidioso problema, di solito estetico, spesso non completamente risolvibile.

Esistono molti “falsi miti” sulle cause della lacrimazione (alimentazione, allergie, ostruzione delle vie lacrimali) che, in qualche modo, vanno sfatati; con questo breve articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e suggerire qualche possibile soluzione.

In tutto il mondo stanno diventando sempre più popolari cani appartenenti a razze toy, quali Maltesi, Barboncini, Bichon, Shih-tzu e Chihuahua, perché, oltre che essere facilmente gestibili per la piccola taglia, sono anche dolci e affettuosi (con qualche rara eccezione!).

Spesso però questi cani possono presentare una lacrimazione eccessiva (detta epifora), che spinge il proprietario a rivolgersi al veterinario, all’allevatore o al negoziante nel tentativo di trovare un rimedio. Lo stesso può accadere per alcune razze feline.

In questi animali le lacrime non vengono drenate completamente attraverso le naturali vie dell’apparato escretore (dette vie lacrimali) con la conseguente fuoriuscita delle stesse dalla rima palpebrale.

Per questo motivo il pelo intorno agli occhi rimane costantemente bagnato, esitando in una “poco cosmetica” colorazione marrone a volte maleodorante ed evidente soprattutto negli esemplari a mantello più chiaro. Il colore rossiccio è in parte ricollegabile all'ossidazione di composti ferrosi normalmente contenuti nelle lacrime, ma non è sangue come molti proprietari erroneamente pensano!

Ad eccezione dei soggetti in cui la lacrimazione è legata a “vere” patologie oculari (ulcere corneali, cheratiti, uveiti, glaucomi) la maggior parte delle epifore croniche, soprattutto in soggetti giovani, sono dovute a diversi fattori legati soprattutto alla conformazione e posizione dei bulbi oculari e delle palpebre.

Nelle razze con occhi “molto grandi” (brachicefaliche), come Shih-Tzu, Carlini, Bulldog, e nei gatti Persiani o Exotic, uno dei motivi principali dell’evidente e costante lacrimazione è legato alla loro particolare anatomia oculare: l’orbita risulta più piatta e di conseguenza gli occhi, spinti in avanti verso la rima palpebrale, impediscono alle lacrime di trovare lo spazio (lago lacrimale) per scorrere e defluire nei punti lacrimali, causandone quindi la fuoriuscita all’esterno.

Sempre in questi animali possono essere presenti dei peli sovrannumerari che nascono in punti “anomali”, per esempio sul bordo delle palpebre (distichie) o all'interno di esse (ciglia ectopiche), oppure nell’angolo mediale dell’occhio, formando a volte dei veri e propri “ciuffi” (trichiasi caruncolare mediale).

La costante irritazione dell'occhio da parte di questi peli, e l'eccessiva esposizione del bulbo oculare, che non viene correttamente protetto e umettato per l’incompleta chiusura delle palpebre (lagoftalmo), rappresenta uno dei fattori principali responsabili della lacrimazione.

Una ulteriore comune aggravante è legata alla forma e posizionamento della fessura palpebrale che tende ad essere eccessivamente lunga (macroblefaro) e spesso mal conformata in corrispondenza dell’angolo interno (entropion mediale).

Infine in molte delle razze canine di piccola taglia (es. Chihuahua e Pinscher) può essere presente anche un’alterazione della qualità delle lacrime (dislacrimia) dovuta ad infiammazioni ricorrenti delle palpebre (blefariti) e conseguente danno delle ghiandole e delle cellule responsabili della produzione delle componenti lipidica e mucinica del film lacrimale, con peggioramento della lacrimazione. Il recente impiego di strumentario per la valutazione della meibografia e della osmolarità, con l’analisi dei deficit qualitativi e della superficie oculare, ha dato un nuovo spunto al trattamento e monitoraggio di questi casi.

Anche le patologie della bocca e dei denti possono contribuire ad accrescere la lacrimazione poiché l’accumulo di placca e tartaro provoca una risalita di batteri dal cavo orale alla congiuntiva aumentando l’infiammazione e l’epifora stessa.

Per quanto detto quindi l’epifora del cane e del gatto è un problema “multifattoriale” difficilmente controllabile in maniera definitiva dato che bisognerebbe agire contemporaneamente sulle numerose cause.

Il modo migliore di procedere è quello di far visitare il proprio pet da un veterinario esperto che dopo la visita oculistica potrà consigliare terapie mediche con antibiotici e antinfiammatori e alcuni selezionati sostituti lacrimali, con lo scopo di ridurre in parte la colorazione bruna delle secrezioni.

Nei soggetti con alterazioni palpebrali importanti è possibile intervenire chirurgicamente asportando i peli mediali e riducendo la lunghezza delle palpebre con l’ausilio di blefaroplastiche particolari (es. cantoplastica mediale).

Questa chirurgia viene spesso consigliata anche in Carlini o Shih-Tzu come prevenzione per ridurre lo sviluppo di patologie corneali quali cheratite pigmentosa e ulcere ricorrenti, responsabili di possibili deficit visivi permanenti.

La procedura contribuisce ad alleviare l'irritazione cronica, riduce la lacrimazione e migliora anche l'aspetto estetico. L’oculista veterinario potrà anche consigliare trattamenti aggiuntivi per aumentare il deflusso delle vie lacrimali (per es. allargamento dei punti lacrimali).

Un discorso a parte deve essere fatto per il gatto dove la lacrimazione più evidente è spesso secondaria ad infezione cronica da Herpes virus (FHV1).

Generalmente nel gatto adulto l’epifora si manifesta prevalentemente a carico di un solo occhio associata o meno ad altri segni di malattia (congiuntiviti, cheratiti, ulcere). In questo caso bisogna trattare l'animale con farmaci antibiotici e antivirali appropriati, ma va purtroppo evidenziato che l'herpes rappresenta una patologia cronica non sempre controllabile, la cui sintomatologia dipende anche molto dalla riposta individuale del sistema immunitario del soggetto colpito.

Un consiglio pratico che possiamo in generale suggerire ai proprietari per migliorare l’effetto delle terapie è quello di pulire quotidianamente la zona perioculare con delle salviettine umidificate o prodotti dedicati, associato al mantenimento di una adeguata toelettatura dell’area interessata. In questo modo si eviterà che le secrezioni si secchino e si appiccichino al pelo troppo lungo, aumentando così le infezioni e il cattivo odore.

Per concludere possiamo affermare che la lacrimazione cronica del cane e del gatto è una condizione patologica legata a numerose varianti, non sempre completamente gestibili.

Gli integratori, le diete, i prodotti “sbiancanti” e i rimedi naturali, possono essere di aiuto, ma per ogni singolo caso è necessaria una valutazione medica accurata e specialistica.

Deve essere comunque di conforto sottolineare che questa lacrimazione eccessiva in molti soggetti non comporta dolore o fastidio ma rappresenta per lo più un problema cosmetico.

Rimane comunque importante differenziare tra le cause quelle che necessitano di trattamenti medici o chirurgici, al fine di preservare la trasparenza corneale e la visione dell'animale esaminato.


“DVM, Dottore di Ricerca in Oftalmologia Veterinaria Specialista in Clinica e Malattie dei Piccoli Animali (Oftalmologia)”

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