Ipoglicemia nel cane e nel gatto, sintomi e cause

Ipoglicemia nel cane e nel gatto, sintomi e cause


Definizione:
Nel cane e nel gatto si definisce ipoglicemia una concentrazione di glucosio nel sangue inferiore a 60 mg/dl.

Meccanismi di regolazione del glucosio: nei soggetti sani i valori di glucosio ematici sono mantenuti nel range di normalità (70-110 mg/dl) grazie a complessi meccanismi neuroendocrini e cellulari tra loro collegati. 

I normali livelli di glucosio vengono mantenuti dall’interazione tra l’assorbimento alimentare, i depositi epatici ed il loro rilascio, e gli effetti dei principali ormoni che controllano la glicemia (insulina e glucagone).

Il fegato funge da organo di deposito del glucosio, che viene accumulato in questa sede sotto forma di glicogeno e può essere rilasciato in seguito alla glicogenolisi o attraverso la mobilizzazione di acidi grassi o di aminoacidi (gluconeogenesi).

Anche altri ormoni oltre all’insulina ed al glucagone, sebbene in misura minore, intervengono nel controllo glicemico aumentando il rilascio di glucosio da parte del fegato o influenzando la risposta cellulare all’insulina; tra questi vi sono i glucocorticoidi, gli ormoni tiroidei, le catecolamine e il progesterone.

Il glucosio rappresenta la fonte energetica primaria per l’organismo, in particolare, il sistema nervoso centrale è totalmente dipendente dai livelli di glucosio in circolo. 

 

Sintomi clinici: bassi livelli di glucosio nel sistema nervoso (neuroglicopenia) determinano una sintomatologia neurologica di origine centrale, tipicamente caratterizzata da affaticamento, letargia, depressione, incoordinazione, nonché atteggiamenti bizzarri ed episodi convulsivi culminanti in uno stato comatoso.

Le manifestazioni cliniche dipendono, tuttavia, dalla durata (ipoglicemie croniche a lenta insorgenza possono essere asintomatiche) e dall’intensità dell’episodio ipoglicemico, solitamente risultano evidenti quando i livelli di glucosio ematici risultano inferiori a 45 mg/dl.

In caso si osservi una sintomatologia simile consigliamo di far visitare con urgenza il proprio animale da un Medico Veterinario.

 

Cause di ipoglicemia:

La condizione di ipoglicemica può essere il risultato di diversi meccanismi quali: 

  • un eccessivo consumo di zucchero da parte delle cellule sane o tumorali 
  • tumori che producono insulina (insulinomi) o fattori insulino simili
  • anomalie connesse allo stoccaggio epatico del glicogeno 
  • insufficienza epatica (come nel caso di anomalie vascolari [shunt] epatici)
  • carenza di cortisolo (ipoadrenocorticismo o Morbo di Addison) 
  • un insufficiente apporto dietetico di glucosio; questo si osserva soprattutto nei cuccioli o in animali giovani, si parla di ipoglicemia giovanile. 
  • una combinazione di uno o più di questi meccanismi, come nel caso infezioni sistemiche (sepsi). 
  • somministrazione accidentale di insulina
  • somministrazione eccessiva di insulina o di altri farmaci ipoglicemizzanti in un animale diabetico
  • assunzione di xilitolo nel cane (es uso di dentifrici con xilitolo o ingestione di caramelle che contengono xilitolo) 

Il riscontro di bassi livelli ematici di glucosio può essere anche un artefatto di laboratorio, ovvero il risultato di un intervallo di tempo troppo lungo dal momento del prelievo di sangue alla separazione del plasma o del siero per effettuare l’analisi.

 

Terapia: La terapia migliore per l’ipoglicemia è sempre quella volta alla risoluzione della causa sottostante e deve essere impostata dal Medico Veterinario dopo una diagnosi precisa.

Se ciò risultasse impossibile, il Veterinario potrà impostare una terapia sintomatica. Se l’animale è cosciente è possibile offrirgli dell’alimento. Somministrare alimento è una tecnica efficace nel cane e un po’ meno nel gatto. Se l’animale non è cosciente, si preferisce la somministrazione endovenosa di una soluzione a base di glucosio al 2,5-5%. In casi estremamente gravi, con risentimento neurologico, può rendersi necessaria anche la somministrazione di farmaci antiepilettici. Nel caso in cui l’episodio ipoglicemico si verifichi a casa si può ricorrere alla somministrazione per bocca di miele o sciroppi zuccherini.

Nel caso in cui si identifichi una causa specifica dello sviluppo dell’ipoglicemia il veterinario potrà instaurare una terapia mirata:

  • pasti piccoli e frequenti possono prevenire l’ipoglicemia giovanile 
  • fluidoterapia endovenosa con soluzioni glucosate per contrastare l’ipoglicemia da eccessiva somministrazione di insulina, altri ipoglicemizzanti, sepsi, insufficienza epatica acuta 
  • il trattamento ottimale per l’insulinoma o per tumori che producono ormoni simili all’insulina è la rimozione chirurgica del tumore. Se il tumore non può essere rimosso, o in attesa della rimozione, si ricorre a una terapia palliativa rappresentata da pasti piccoli e frequenti, limitazione dell’esercizio fisico, eventuale somministrazione di basse dosi di cortisonici (es prednisolone), eventuale somministrazione orale di diazzossido (un farmaco iperglicemizzante)
  • la somministrazione di cortisonici è utile in caso di ipoadrenocorticismo (Morbo di Addison), insulinoma o altri tumori.
  • antibiotici in caso di sepsi
  • non esistono terapia specifiche per le malattie da anomalo accumulo di glicogeno

Decorso: solitamente nei soggetti ipoglicemici le concentrazioni di glucosio vanno monitorate nel tempo fino a quando l’ipoglicemia non rientra. Un’eccezione è rappresentata dall’insulinoma che solitamente non richiede un monitoraggio costante della glicemia. Dopo la rimozione di un insulinoma solitamente la glicemia aumenta rapidamente e alcuni soggetti possono addirittura diventare iperglicemici; in tali casi può essere necessario introdurre una terapia insulinica. 

Prognosi: solitamente si osserva una buona risposta alla terapia quando l’ipoglicemia è dovuta a giovane età del soggetto (digiuno prolungato), accidentale o eccessiva somministrazione di insulina o Morbo di Addison.

La prognosi è più riservata se l’ipoglicemia ha determinato gravi alterazioni neurologiche fino a crisi convulsive.

L’asportazione chirurgica di un insulinoma è solitamente buona nel breve periodo. Tuttavia, trattandosi di un tumore che il più delle volte è maligno, non è infrequente osservare metastasi già entro un anno dalla chirurgia. In alcuni casi di insulinoma o altre neoplasie rimosse completamente, si può avere la completa guarigione dell’animale.

L’ipoglicemia da sepsi o da insufficienza epatica può essere di difficile gestione e la risposta terapeutica può essere variabile.


“DVM, Diplomato ECVIM-CA, EBVS® - European Veterinary Specialist in Small Animal Internal Medicine - Animali da compagnia, Endocrinologia non riproduttiva, medicina interna e terapia (Malattie Metaboliche).”

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