Colecistite acuta nel cane e nel gatto

Colecistite acuta nel cane e nel gatto

Cos’è la colecistite acuta?

La colecistite è una patologia infiammatoria a carico della colecisti (cistifellea), un piccolo organo muscolare saccato annesso al fegato e deputato alla raccolta della bile che viene poi rilasciata nel piccolo intestino per facilitare la digestione soprattutto dei grassi assunti con l’alimento. Le cause di colecistite nel cane e nel gatto sono molteplici e in base alla durata della malattia la colecistite viene classificata in acuta (rapida insorgenza) o cronica (insorgenza superiore ai  21 giorni).


Quali sono le cause di colecistite acuta?

La causa più comune di colecistite nel cane e nel gatto è rappresentata da una infezione batterica. Questa può avvenire per invasione delle vie biliari da parte di batteri residenti nel tratto digerente (enterobatteri) o in alternativa può essere causata dalla traslocazione di batteri attraverso il sangue (via ematogena) a partire da un focolaio settico situato in un altro distretto corporeo. 


Esistono dei fattori predisponenti l’insorgenza di colecistite acuta nel cane e nel gatto?

Diversi sono i fattori che possono predisporre all’insorgenza di colecistite sia intrinseci che estrinseci alla cistifellea. Questi includono tumori delle vie biliari, stasi biliare (rallentamento al flusso di bile), formazioni di calcoli in cistifellea (colecistolitiasi) e mucocele biliare (eccessiva formazione e sedimentazione di muco all’interno della cistifellea). Tali condizioni possono creare uno stimolo infiammatorio persistente e indurre la formazione di un ambiente favorevole alla crescita e sopravvivenza batterica. 


Quali sono i segni clinici di un cane o un gatto affetto da colecistite acuta?

Nella fase iniziale, la colecistite può avere un andamento subdolo per cui i nostri animali non manifestano particolari sintomi clinici. Nella fase conclamata della malattia i sintomi più frequentemente riportati nel cane e nel gatto sono:

  • abbattimento/letargia
  • disoressia/anoressia (diminuzione/perdita totale dell’appetito)
  • vomito
  • dolore addominale 
  • febbre
  • ittero (colorazione giallastra della cute, delle sclere e delle mucose orali)

 

Come si fa diagnosi di colecistite?

Il sospetto di colecistite viene solitamente posto in presenza di sintomi clinici (come quelli precedentemente descritti) ed anche in presenza di alterazioni degli esami ematologici che possono riflettere un disturbo epatobiliare come ad esempio l’aumento degli enzimi epatici (ALT, ALP e GGT) con o senza l’aumento della bilirubina sierica (il pigmento che può dare la colorazione giallastra di cute e mucose ovvero l’ittero). Anche l’esame emocromocitometrico può fornire ulteriori indicazioni di infiammazione acuta o di infezione. 

Una volta riscontrato il sospetto di una patologia epatobiliare, il metodo diagnostico più utile per supportare ulteriormente la diagnosi di colecistite è l’ecografia addominale. Questa permette di valutare le dimensioni della cistifellea oltre che lo spessore della parete e il suo contenuto. I reperti più comuni in corso di colecistite sono l’ispessimento e l’irregolarità della parete della cistifellea, la presenza di sedimento biliare in sospensione o adeso alla parete, la presenza di calcoli (Fig.1), la reattività dei tessuti e del grasso circostanti oltre che l’aumento di volume dei linfonodi tributari. 

Talvolta, seppur raramente, per una valutazione più accurata delle vie biliari può essere indicata una diagnostica per immagini di secondo livello come la TAC con mezzo di contrasto. 

Una volta riscontrata l’alterazione della cistifellea, è possibile confermare la presenza di una causa batterica della colecistite attraverso il prelievo e l’esame citologico e colturale della bile. Studi recenti sia nel cane che nel gatto dimostrano che nel 60% circa dei casi si riscontra la presenza di batteri nella bile. Le specie più comunemente isolate sono tutte di origine intestinale come Escherichia coil, Enteroccoccus Clostridium e  Streptococcus.

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Fig. 1 - Immagine ecografica in un cane con colecistite batterica. Si noti la parete della cistifellea ispessita (*) e la presenza di materiale disomogeneo (**) in sospensione oltre che di un calcolo (***) all’interno della colecisti

Quali sono le complicazioni della colecistite acuta?

Una delle complicazioni più serie, seppure rara, della colecistite è la rottura della cistifellea con l’insorgenza di una peritonite biliare. La rottura può avvenire in caso di sovradistensione della cistifellea secondaria a ostruzione delle vie biliari extra-epatiche o per la necrosi (degenerazione) della parete della cistifellea (colecistite necrotizzante). 
La diagnosi di peritonite biliare viene effettuata valutando i sintomi clinici (dolore addominale) e riscontrando ecograficamente segni di perforazione della parete (Fig. 2) quali liquido attorno alla cistifellea, reattività del grasso circostante e presenza di versamento libero in addome. Se campionato il liquido avrebbe il colore giallo-brunastro tipico della bile. La peritonite biliare rappresenta un’emergenza chirurgica per cui sarà necessaria l’asportazione della cistifellea (colecistectomia d’urgenza).
 
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Fig. 2 - Colecisti gravemente sovradistesa in un cane con colecistite batterica. Si noti l’ispessimento della parete con aspetto disomogeneo con sospetta perforazione della parete (*).

Cos’è la colecistite enfisematosa?

La colecistite enfisematosa rappresenta un’altra complicazione della colecistite batterica causata dalla produzione di gas da parte dei batteri. Il gas può accumularsi nello spessore della parete, all’interno dell’organo o nei tessuti circostanti. I segni clinici e gli esami di laboratorio sono sovrapponibili alla colecistite acuta, mentre ecograficamente si riscontra la presenza di un’opacità gassosa all’interno o nella parete della cistifellea.


Qual è la prognosi della colecistite acuta nel cane e nel gatto?

La prognosi della colecistite acuta dipenderà dalla gravità della patologia e dall’insorgenza delle complicazioni sopracitate. Se tempestivamente identificata e trattata la colecistite può andare in remissione completa.

Talvolta saranno necessari monitoraggi seriali nel tempo per verificare che non si sviluppi una colecistite cronica o che non si verifichino complicazioni non presenti al momento della diagnosi.
 
“Med. Vet., Diplomato ACVIM, Diplomato ECVIM-CA, MRCVS, EBVS® - Specialist in Small Animal Internal Medicine”

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