Il diabete mellito nel cane e nel gatto
Alcuni studi hanno evidenziato, nel cane, una prevalenza della malattia che varia dallo 0,3 allo 0,6%.
Tipo di diabete e fattori di rischio
In medicina veterinaria non ci sono al momento criteri accettati e condivisi a livello internazionale per definire il diabete mellito ed inoltre la classificazione umana non è facilmente adattabile al diabete mellito del cane e del gatto.

Frequenti sono le complicazioni del diabete mellito quali la cataratta (figura 1) e l’aumentata sensibilità alle infezioni (ad es. tratto urinario, respiratorio e/o cutaneo).

Nei gatti diabetici ulteriori sintomi possono includere torpore, disidratazione, cattiva qualità del mantello. I segni evidenti della neuropatia diabetica come la debolezza degli arti posteriori, la diminuzione della capacità di saltare ed una postura plantigrada in stazione quadrupedale o durante la deambulazione.
La diagnosi di diabete mellito nel cane si basa inizialmente sulla presenza di una combinazione di segni clinici (bere e urinare molto, perdita di peso, appetito aumentato) in associazione a iperglicemia persistente e glucosio nelle urine.
La gestione terapeutica del diabete mellito si prefigge essenzialmente i seguenti obiettivi: eliminare/ridurre i segni clinici, prevenire le complicazioni a breve termine (ipoglicemia e chetoacidosi diabetica), assicurare una prospettiva di buona qualità di vita. Questi obiettivi si possono raggiungere con la somministrazione appropriata di insulina, una dieta adeguata, un costante esercizio fisico e la risoluzione o il controllo delle eventuali malattie concomitanti.
Terapia insulinica
Virtualmente tutti i cani al momento della diagnosi sono affetti da diabete mellito di tipo 1 (Insulino dipendente) e quindi necessitano per la loro sopravvivenza di insulina. In Italia esiste una insulina veterinaria lenta d’origine suina (40 U/ml) che si chiama Caninsulin®. Si inizia con basse dosi somministrate sotto cute due volte al giorno che solitamente vengono aumentate nel tempo sulla base dei frequenti controlli. Anche nel gatto, l’insulina è il cardine della terapia e la somministrazione deve essere iniziata appena possibile dopo la diagnosi. L'insulina è certamente superiore e preferibile ai farmaci ipoglicemizzanti orali (glipizide) per aumentare la probabilità di remissione del diabete. Esistono molte altre insuline che vengono utilizzate nell’uomo ma che possono essere usate anche con successo nel cane e nel gatto. Ad esempio, l’insulina ad uso umano glargine (Lantus®) è una delle insuline più utilizzata nel gatto.
Va ricordato che l’insulina Caninsulin è una insulina 40U/ml mentre quasi tutte le insuline umane son più concentrate (100 U/ml). Le siringhe da utilizzare sono pertanto differenti: per il Caninsulin vanno usate apposite siringhe da 40U/ml, per le insuline umane siringhe da 100 U/ml. Per la somministrazione di insulina si può ricorrere anche a delle apposite penne da iniezione (es VetPen™).
Gestione dietetica
La gestione alimentare è una componente importante del piano di trattamento. L'obiettivo della terapia dietetica è quello di fornire un alimento nutrizionalmente completo e gustoso che venga prontamente consumato, assicurando in tal modo l'assunzione prevedibile. Inoltre, la dieta deve essere costante, giorno per giorno, per quanto riguarda la composizione, gli ingredienti e calorie in modo che possa essere raggiunta e mantenuta una condizione fisica ottimale. Quantità e composizione dei pasti dovrebbero essere identici da un giorno all’altro per evitare variazioni nella richiesta di insulina. Dal momento che questo può risultare difficile con le diete casalinghe, è normalmente preferibile fare uso di diete commerciali. Le diete commerciali di alta qualità, con proteine estremamente digeribili e basso contenuto di grassi, offrono un assorbimento di glucosio intestinale più graduale e prevedibile ottimizzando l’efficacia dell’insulina esogena.
Nel cane solitamente si somministrano due pasti al giorno in corrispondenza della somministrazione di insulina.
Nel gatto è stato dimostrato che utilizzando una dieta ricca di proteine e a basso contenuto di carboidrati, si ottiene un miglior controllo clinico e un aumento del tasso di remissione della malattia. Nel gatto non è chiaro se sia meglio somministrare due pasti al giorno o lasciare l’alimento a disposizione. Moliti ritengono che sia meglio alimentare il gatto diabetico con alimentazione umida. L’alimento secco dato ad libitum andrebbe evitato in quei soggetti che tendono ad aumentare di peso.
Malattie intercorrenti
Le patologie concomitanti ed i farmaci che predispongono al diabete (ad esempio cortisonici), svolgono una influenza negativa sulla sensibilità dell'insulina. Pertanto, le malattie concomitanti devono essere identificate e trattate e la somministrazione di farmaci che predispongono al diabete interrotta immediatamente, qualora possibile. In molti casi, questo si tradurrà in un miglioramento del controllo glicemico o talvolta, addirittura, nella remissione del diabete mellito.
Monitoraggio terapeutico
Per ottenere un buon controllo glicemico in genere non è necessario mantenere valori glicemici normali o molto vicini ai range di normalità come avviene nell’uomo. La maggior parte dei cani e gatti con diabete mellito sono ben controllati clinicamente mantenendo i valori glicemici giornalieri nel range compreso fra 90-270 mg/dl (5-15 mmol/L). Generalmente il cane o il gatto con diabete mellito necessitano di circa 2 o 3 mesi prima di raggiungere un controllo glicemico adeguato, e sono necessari controlli clinici periodici per tutta la vita dell’animale. La riduzione o scomparsa di sete e urinazione eccessivi nonché l’aumento di appetito, così come la presenza di un animale vigile ed attivo e con stabile peso corporeo, denotano un buono stato di controllo metabolico.
La periodica misurazione seriale del glucosio ematico (curva glicemica) rappresenta il miglior metodo per valutare il controllo della malattia ed effettuare le modificazioni del dosaggio insulinico. L’ideale è che tutte le misurazioni della glicemia vengano effettuate con glucometri appositamente prodotti per il cane o per il gatto. Attualmente il migliore glucometro veterinario in commercio è l’AlphaTrak. Tale glucometro è risultato essere il più accurato e necessita di una quantità esigua di sangue per la valutazione glicemica. Esistono anche dei sistemi di monitoraggio continuo del glucosio (es Freestyle Libre®) progettati per l’uomo che tuttavia funzionano piuttosto bene anche nel cane.

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