Pancreatite nel gatto

Pancreatite nel gatto

Che cosa si intende per pancreatite del gatto?

La pancreatite del gatto è un processo infiammatorio a carico del pancreas esocrino.

Il pancreas è un organo addominale situato in prossimità dell’intestino del tenue che, da un punto funzionale, viene distinto in due parti: una endocrina ed una esocrina. La parte endocrina è costituita da cellule specializzate organizzate in isolotti (cosiddetti del Langherans) che producono una serie di ormoni immessi in circolo per influenzare l’attività di diversi organi. Tra questi ormoni spicca l’insulina, l’ormone deputato al controllo dei livelli ematici di glucosio. 

La parte esocrina del pancreas (quella colpita dalla pancreatite) è invece costituita da cellule epiteliali organizzate in acini la cui funzione principale è quella di sintetizzare e rilasciare nell’intestino tenue diverse sostanze, dette enzimi, in grado di permettere la digestione dei principali macronutrienti della dieta ovvero carboidrati, lipidi e proteine. 

In corso di pancreatite del gatto il pancreas esocrino viene infiltrato da cellule del sistema immunitario di diverso tipo (neutrofili, linfociti e plasmacellule). Questo comporta un danno alle cellule epiteliali con la perdita di enzimi digestivi all’interno del pancreas stesso con conseguente danno tissutale che può estendersi agli organi adiacenti al pancreas (intestino, fegato e vie biliari) e al grasso addominale circostante.

 

Quanti tipi di pancreatite esistono nel gatto?

La pancreatite del gatto viene distinta in acuta e cronica. Quest’ultima di gran lunga più frequente.

La distinzione tra la forma acuta e cronica della malattia da un punto di vista clinico, di laboratorio e diagnostico non è sempre facile in quanto le due forme possono essere perfettamente sovrapponibili. In questi casi, la distinzione può essere fatta solo attraverso l’ausilio dell’esame istologico su biopsie pancreatiche e la dimostrazione o meno di rilievi tipici della infiammazione cronica. Detto questo, le forme acute gravi sono facilmente riconoscibili per la rapida insorgenza e la gravità del quadro clinico rispetto all’insorgenza più lenta e subdola della pancreatite cronica. 

 

Cosa causa la pancreatite del gatto?

La causa esatta della pancreatite è sconosciuta. Nel gatto non sono state riportate predisposizioni di razza, sesso o età. Nel 95% dei casi non viene identificato un fattore scatenante per cui la patologia viene definita idiopatica. 

Nel caso della pancreatite cronica si sospetta una disfunzione del sistema immunitario con un ruolo giocato dalla flora batterica intestinale in grado di colonizzare il pancreas e stimolare una risposta aberrante del sistema immunitario. 

Nel caso della pancreatite acuta si assiste a un’attivazione precoce degli enzimi pancreatici ancora all’interno del tessuto pancreatico, con conseguente danno tissutale e richiamo di cellule infiammatorie. 

Alcuni fattori sono stati proposti come potenzialmente predisponenti di pancreatite acuta:

  • Diete ricche di grassi. Si è vista in alcuni casi che vi è maggiore incidenza di pancreatite nei gatti in sovrappeso o sottoposti a diete con alto contenuto di grassi.
  • Infezioni sostenute da protozoi (Toxoplasma gondii) o virus (parvovirus felino, coronavirus, herpesvirus e calicivirus).
  • Anestesia generale prolungata con calo pressorio e riduzione della perfusione sanguigna e danno ischemico al pancreas.
  • Traumi
  • Manipolazione chirurgica del pancreas o del duodeno (annesso al pancreas) 

 

Quali sono i segni clinici di pancreatite nel gatto?

I segni clinici riportati in corso di pancreatite nel gatto sono piuttosto aspecifici e possono essere presenti in entrambe le forme acuta e cronica della patologia. Il corredo sintomatico dipenderà dalla durata e gravità della malattia, dalla presenza di patologie concomitanti (ad esempio a carico del fegato, delle vie biliari e dell’intestino) e dalla presenza di complicazioni (ad esempio la sindrome della lipidosi epatica).

I sintomi più comunemente riportati dal proprietario includono:

  • Anoressia più o meno prolungata (forma acuta e cronica) 
  • Letargia (forma acuta)
  • Sintomi gastrointestinali come nausea, ipersalivazione, vomito, diarrea (forma acuta e cronica)
  • Perdita di peso (forma cronica)

 

Quali sono i rilievi riscontrati all’esame fisico nei gatti con pancreatite?

I rilievi dell’esame fisico in gatti con pancreatite dipenderanno anche in questo caso dalla durata e gravità della malattia, dalla presenza di patologie concomitanti e/o di complicazioni.

I rilievi possibili includono:

  • Depressione/letargia (forma acuta > cronica)
  • Condizioni corporee scadenti (forma cronica)
  • Disidratazione (forma acuta e cronica)
  • Febbre (forma acuta)
  • Ittero (colorazione giallastra delle sclere e delle mucose, forma acuta)
  • Dolore addominale (forma acuta)

 

Come si effettua diagnosi di pancreatite nel gatto?

Per la diagnosi definitiva di pancreatite del gatto e la distinzione tra forma acuta e cronica può essere effettuata solo tramite esame istologico su biopsie di pancreas raccolte per via laparoscopica o chirurgica.

La presenza di necrosi tissutale (forma acuta) o fibrosi con perdita di tessuto (forma cronica) e il grado e tipologia di infiltrato infiammatorio (neutrofili nella forma acuta ma linfocitici e plasmacellule nella forma cronica) permettono la diagnosi definitiva.

Tuttavia, viste la relativa invasività della procedura, le condizioni cliniche spesso poco stabili dei gatti affetti (forma acuta) e per la presenza di forme subcliniche o paucisintomatiche l’esame istologico viene raramente eseguito. 

In questo caso la diagnosi rimarrà presunta con un grado di affidabilità variabile ed il Medico Veterinario potrà basarsi sull’integrazione di sintomi clinici, esame fisico, esami di laboratorio (di base e specifici) ed ecografia addominale. 

  • Esami di laboratorio di base. Le alterazioni in corso di pancreatite del gatto sono aspecifiche e in comune a diverse patologie per cui non permettono di emettere una diagnosi presunta. Il ruolo di questi esami è principalmente quello di valutare la gravità del quadro clinico, la presenza di patologie concomitanti e/o la presenza di eventuali fattori prognostici negativi. Possibili rilievi, soprattutto nella forma acuta di pancreatite, includono anemia, riduzione o aumento dei globuli bianchi, riduzione del glucosio, riduzione di elettroliti come sodio, potassio e calcio, aumento dei valori epatici e di bilirubina quest’ultima indicativa di una possibile ostruzione delle vie biliari. 
  • Test specifici di infiammazione pancreatica. Questi test includono la lipasi pancreatica specifica e la DGGR lipasi che fungono da marker indiretto di infiammazione pancreatica. Infatti, quando il pancreas è infiammato o danneggiato, le vescicole contenenti gli enzimi pancreatici (inclusa la lipasi) si rompono e il loro contenuto viene riassorbito dal circolo ematico permettendo la loro misurazione. 

Ecografia addominale. Questa è la modalità di diagnostica per immagini di scelta per la diagnosi presunta di pancreatite ed è superiore alla radiografia (Figura 1).

L’esame ecografico permette di valutare non solo il pancreas ma anche quegli organi spesso coinvolti da processi patologici in corso di pancreatite come fegato, vie biliari e intestino.

Inoltre, se eseguita da operatori esperti è possibile distinguere la forma acuta da quella cronica.

Infine, l’ecografia permette di raccogliere dei campioni cellulari di pancreas (per ago infissione) da sottoporre all’esame citologico con la possibilità permettere di raggiungere una diagnosi più affidabile di pancreatite del gatto.

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Figura 1 - Radiografia addominale di un gatto con pancreatite acuta grave. Si apprezza la perdita di dettaglio nell’addome craniale nella regione del pancreas (freccia) causata dalla reattività del grasso e dei tessuti circostanti il pancreas.

Nella pancreatite cronica il pancreas risulta ridotto di dimensioni, fibrotico e può mostrare una dilatazione del dotto pancreatico.

Nella pancreatite acuta il pancreas appare aumentato di volume, rigonfio e i tessuti e il grasso circostanti risultano reattivi. Inoltre, è possibile riscontrare la presenza di liquido libero addominale dovuto all’infiammazione (Figura 2).

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Figura 2 - Immagine ecografica di pancreatite acuta nel gatto. È presente reattività del grasso circostante il pancreas (freccia gialla). Quest’ultimo appare aumentato di volume e edematoso (freccia rossa).

Qual è la prognosi di pancreatite nel gatto?

La prognosi in corso di pancreatite del gatto dipenderà da diversi fattori come forma, gravità, presenza di patologie concomitanti e/o di complicazioni.

Quest’ultime sono più comuni in corso di pancreatite acuta grave e includono disturbi della coagulazione con sanguinamenti spontanei, sepsi, insufficienza del fegato associata a infarcimento di grasso (lipidosi epatica) danno acuto multiorgano (reni, fegato, polmoni), ostruzione delle vie biliari e comparsa di diabete mellito.

Nei casi più gravi la prognosi è riservata e il rischio di mortalità è elevato (fino al 40%).

I gatti con pancreatite acuta di grado lieve-moderata o cronica hanno invece una prognosi migliore con rischio di mortalità basso. Complicazioni della pancreatite cronica includono malnutrizione e progressiva perdita di funzione esocrina del pancreas (insufficienza del pancreas esocrino, EPI), quest’ultima sottovalutata e di conseguenza sotto-diagnosticata.


“Med. Vet., Diplomato ACVIM, Diplomato ECVIM-CA, MRCVS, EBVS® - Specialist in Small Animal Internal Medicine”

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