I parassiti delle vie respiratorie del gatto: da cacciatore a preda

I parassiti delle vie respiratorie del gatto: da cacciatore a preda


Il gatto può essere colpito, con una frequenza maggiore di quanto si pensi, da parassiti che allo stadio adulto, vivono nelle vie respiratorie (trachea, bronchi).

Le modalità con cui il gatto si infesta e la gravità delle manifestazioni cliniche variano in base alla specie e all’età dei gatti infestati ma i segni clinici sono sempre rappresentati da tosse e difficoltà respiratorie.

Le 3 specie più frequentemente riscontrabili sono Capillaria aerophila, Aelurostrongylus abstrusus e Troglostrongylus braevior. 

Capillaria aerophila sottile e di colore biancastro, lunga circa 2 cm vive nello spessore della mucosa della trachea e dei bronchi degli animali infestati (Fig. 1).

Il ciclo è diretto. Le femmine dopo l’accoppiamento emettono uova, dalla caratteristica forma a limone, che deglutite vengono espulse con le feci e diventano infestanti dopo alcune settimane, in grado cioè di infettare altri e gatti direttamente se ingerite.

Questo ciclo può essere più complesso se le uova vengono ingerite da lombrichi che a loro volta siano preda di animali selvatici o domestici (uccelli, polli) e che fungono da cosiddetti ospiti paratenici (trasportatori passivi delle uova infestanti).

Il segno clinico più frequente nei gatti colpiti è la tosse cronica con tentativo di espettorazione anche se difficilmente la gravità è tale da porre a rischio vita i gatti colpiti.

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Fig. 1 - Adulto di Capillaria aerophila (freccia) nella sottomucosa della trachea.

Decisamente più gravi sono le infestazioni da Aelurostrongylus abstrusus e Troglostrongylus braevior che vivono nel lume di bronchi e bronchioli causando oltre che tosse gravi problemi respiratori, spesso letali specie nei gatti giovani.

In questo caso il ciclo è indiretto e prevede necessariamente la presenza di un ospite intermedio (lumaca o chiocciola) all’interno della quale e larve emesse con le feci continuano il loro sviluppo per divenire infestanti.

È raro che il gatto ingerisca direttamente la lumaca o la chiocciola ma più frequentemente sono gli ospiti paratenici (anfibi, uccelli, piccoli mammiferi) che dopo avere predato l’ospite intermedio  (lumaco o chiocciola) diventino a loto volta preda del gatto.

Per Troglostrongylus braevior è frequente la trasmissione verticale (da madre a neonati durante allattamento). In questi casi le manifestazioni cliniche possono colpire tutti o più soggetti nati dalla stessa madre, se pur con diversa gravità e il quadro clinico manifestarsi chiaramente anche in gattini molto giovani con età inferiore ai 2-3 mesi.
 
La diagnosi viene effettuata da parte del medico veterinario con esame delle feci con tecniche diverse (flottazione per Capillaria aerophila, apparato di Baermann per Aelurostrongylus abstrusus e Troglostrongylus braevior) ed è fondamentale per una terapia mirata (Fig. 2, 3, 4).
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Fig. 2 - Uova di Capillaria aerophila dalla caratteristica forma a limone, esame delle feci eseguito con tecnica di flottazione. 

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Fig. 3 - Larva di Aelurostrongylus abstrusus evidenziata ad esame delle feci con apparato di Baermann.

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Fig. 4  - Larva di Troglostrongylus braevior evidenziata ad esame delle feci con apparato di Baermann.

Per quanto riguarda Aelurostrongylus abstrusus l’esame delle feci deve essere effettuato anche prima di programmare un intervento di sterilizzazione.

I gatti giovani possono essere infestati in forma clinica non apparente ed hanno una percentuale di mortalità intra-operatoria molto elevata.
 
Come prevenzione (oltre a quella farmacologica suggerita dal medico veterinario) viste le modalità di trasmissione di questi parassiti è importante cercare di limitare l’attività di predazione dei nostri gatti (anche nel rispetto della biodiversità in ambito urbano o peri-urbano) e nutrirli con carne che non sia ben cotta (in particolare per quelle di pollo e volatili).



Le immagini sono gentilmente concesse dall'Autore.



“DVM, Specialista in Clinica dei Piccoli Animali, Diplomato EVPC, EBVS® - European Veterinary Specialist in Parasitology”.

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