La demodicosi o rogna demodettica nel cane

La demodicosi o rogna demodettica nel cane

Cos’è la demodicosi nel cane?

La demodicosi canina, conosciuta anche come rogna demodettica o “rogna rossa”, è una malattia parassitaria cutanea sostenuta dall’acaro Demodex canis, considerato un normale residente della microfauna cutanea del cane.

Demodex canis presenta un corpo allungato, fusiforme e vive nel follicolo pilifero e nelle ghiandole sebacee del cane. 

 

La demodicosi è contagiosa?

La demodicosi non è una malattia contagiosa e l’unica via di trasmissione dimostrata è rappresentata dal contatto tra madre e figlio nei primissimi giorni di vita, durante la suzione lattea e le cure neonatali.

Gli acari non possono sopravvivere al di fuori dell’ospite e sono strettamente specie-specifici per cui la malattia non è una zoonosi. 

 

Classificazione della demodicosi

La classificazione della demodicosi canina prevede una distinzione in una forma ad insorgenza in età giovanile e in una forma ad insorgenza in età adulta, basata sull’età in cui compaiono le prime lesioni.

La demodicosi ad insorgenza in età giovanile è di gran lunga la più frequente e generalmente si osserva in cani giovani sino a due anni di età.

La demodicosi ad insorgenza in età adulta, più rara, è segnalata in cani adulti-anziani senza una storia pregressa di demodicosi.

Negli animali giovani fattori ereditari associati alla presenza di alcune condizioni stressanti transitorie (es. endoparassitosi, estro, gravidanza), potrebbe compromettere l’efficienza del sistema immunitario e favorire la moltiplicazione degli acari.

Negli animali adulti si tratterebbe invece di un deficit acquisito del sistema immunitario secondario alla presenza di malattie immunodepressive (ipercortisolismo spontaneo e iatrogeno, leishmaniosi, neoplasie ecc.) o a trattamenti con corticosteroidi o farmaci citotossici.

La classificazione clinica prevede un’ulteriore distinzione tra forma localizzata e forma generalizzata basata sul numero, la sede e l’estensione delle lesioni ed è considerata di notevole importanza ai fini prognostici e terapeutici.

Secondo le linee guida recentemente redatte, la demodicosi è da considerarsi localizzata se non sono presenti più di quattro lesioni di diametro inferiore ai 2,5 cm.

 

Come si manifesta la demodicosi nel cane ?

La demodicosi canina è una delle malattie dermatologiche con il maggior numero di presentazioni cliniche che possono variare notevolmente anche in funzione della razza e del tipo di mantello.

Nella demodicosi localizzata le lesioni sono rappresentate da un limitato numero di aree alopeciche, di piccole o medie dimensioni, localizzate prevalentemente su testa, muso e arti. 

Associate all’alopecia possono essere presenti eritema (da cui il nome “rogna rossa”), iperpigmentazione, scaglie, croste, manicotti peripilari e comedoni. 

Nella demodicosi generalizzata si osservano lesioni simili a quelle che caratterizzano la forma localizzata ma di maggior estensione e gravità.

La confluenza delle aree di alopecia multifocale può esitare in alopecia diffusa che può interessare intere regioni anatomiche. 

Le infezioni batteriche secondarie sono una frequente complicazione e si manifestano con piodermiti superficiali, caratterizzate da comparsa di papule, pustole e collaretti epidermici, o con piodermiti profonde in cui si osservano noduli, ulcere, tragitti fistolosi e croste ematiche che si associano a prurito e intenso dolore. 

 

Come si fa la diagnosi di demodicosi nel cane ?

La diagnosi di demodicosi nel cane si effettua osservando il parassita adulto, i suoi stadi immaturi o le sue uova al microscopio. 

La tecnica d’elezione è rappresentata dal raschiato cutaneo profondo che il medico veterinario esegue su aree cutanee in cui siano presenti lesioni suggestive della malattia.

 

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Fig.1: Alopecia focale sul padiglione auricolare di un cane con demodicosi localizzata

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Fig.2: Alopecia multifocale in un cane con demodicosi

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Fig.3: Alopecia generalizzata in un cane con demodicosi

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Fig.4: Esame microscopico del pelo: numerosi Demodex

Un’altra metodica diagnostica utilizzabile dal medico veterinario è rappresentata dall’esame microscopico del pelo che offre alcuni vantaggi rispetto al raschiato cutaneo profondo in quanto è più veloce, meno traumatica e può essere applicata anche su regioni cutanee di difficile accesso e particolarmente sensibili come quella perioculare o quella podale. 

In alcuni casi l’esame citologico del contenuto di una pustola può permettere la diagnosi di demodicosi evidenziando a fresco i corpi non colorati di Demodex.

Come si tratta la demodicosi nel cane?

La demodicosi localizzata si risolve spontaneamente nel 90% dei casi entro 6-8 settimane per cui non è indicato alcun trattamento acaricida, che potrebbe mascherare, in alcuni casi, la progressione della forma localizzata a generalizzata. In questi soggetti è consigliato l’esclusivo controllo delle infezioni batteriche mediante l’utilizzo di molecole antibatteriche ad uso topico. 

La demodicosi generalizzata necessita, viceversa, di una terapia specifica acaricida.

Attualmente in Italia sono diverse le molecole registrate per il trattamento della demodicosi canina il cui impiego ha notevolmente semplificato il trattamento di questa malattia.

La terapia medica della demodicosi deve essere associata ad un buon mantenimento delle condizioni generali dell’animale, realizzabile mediante il controllo delle endo-ectoparassitosi, un alimentazione equilibrata e garantendo un qualità di vita ottimale.

Di primaria importanza è, inoltre, il controllo di infezioni batteriche eventualmente associate mediante l’utilizzo di antibatterici topici e/o sistemici, mentre nella demodicosi ad insorgenza in età adulta è fondamentale la ricerca, il riconoscimento ed il trattamento della malattia sottostante anche se, nel 25-50% dei casi, resta non identificata.

 

Quanto deve durare il trattamento?

Il monitoraggio terapeutico non può basarsi sul miglioramento delle lesioni in quanto la guarigione clinica non corrisponde, e precede, quella parassitologica per cui è necessario per il veterinario poter eseguire diversi raschiati cutanei profondi ad ogni controllo dermatologico, possibilmente nelle stesse sedi.

Il medico veterinario potrà protrarre la terapia sino ad ottenere due serie di raschiati cutanei profondi negativi (assenza di acari vivi e morti, frammenti di acari, uova e forme immature) eseguiti a distanza di un mese.

È consigliato monitorare attentamente i cani durante i primi 12 mesi dall’interruzione del trattamento.

Secondo alcuni Autori un cane può considerarsi guarito se non presenta recidive della malattia per un periodo di 12 mesi dalla sospensione della terapia.




In copertina: Esame microscopico di raschiato cutaneo: adulti di Demodex

Le immagini sono state gentilmente concesse dell'Autore

“Medico Veterinario - (Dermatologia, Allergologia, Otologia veterinaria e Parassitologia cutanea).”
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